Francesca Nocera

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Come sbarazzarsi delle afte in modo naturale e veloce: 10 rimedi eccezionali

Piccole e iper fastidiose, le afte sono davvero odiose. Ma si possono curare senza medicinali. Ecco come.

Le afte sono piccoli ma fastidiosissime ulcerine che si fanno sentire ogni qualvolta escono. Non si è ancora capita la causa esatta della loro formazione, ma si sa che fattori come stress, allergie alimentari, sistema immunitario indebolito, infezioni virali e fumo, sono sicuramente un input. Di solito durano circa una settimana, ma a causa dell’ irritazione e del dolore, le persone sono sempre alla ricerca di una cura veloce. E allora ecco 10 rimedi completamente naturali e veloci da fare in casa.

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Elisabetta Franchi ha già un’erede, la nipote Naomi Michelini (“che è pure più cattiva di me!”)

Da quando aveva 18 anni al suo fianco in azienda e per nulla spaventata dalla grande sfida

Gianni Versace sapeva che la famiglia (anche nel fashion system) era tutto. Adorava senza riserve la sorella Donatella e aveva già deciso che Allegra, la sua nipote prediletta che amava chiamare Principessa (in pratica la figlia che non ha mai avuto a cui ha lasciato nel suo testamento TUTTA la sua fortuna, ndr) sarebbe stata la sua allieva da crescere, plasmare, amare.

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Tullia D’Aragona, la poetessa cortigiana che credeva nella parità tra uomo e donna

Poetesse italiane dimenticate. Io per me credo che la bellezza sia la madre di tutti gli amori

Benché stigmatizzata per la professione di cortigiana, Tullia D’Aragona seppre ritagliarsi uno spazio come poetessa prima di cadere nell’oblio dei secoli. Fino a quando Quasimodo non scelse la poesia Amore un tempo in così lento foco per la raccolta Lirica d’amore italiana nel 1957. Questa è la storia della poetessa del ‘500 che credeva nella parità tra uomo e donna.

Amore un tempo in cosí lento foco

arse mia vita, e sí colmo di doglia

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Reclaim Her Name, la collana che ripubblica con il vero nome 25 scrittrici che usavano uno pseudonimo

Un’iniziativa di tutto rispetto, che però non si è risparmiata alcune polemiche…

Quando sugli scaffali in libreria comparve il primo dell’esordiente Robert Galbraith nessuno se ne curò granché, ma appena fu svelato che dietro quello pseudonimo si celava J.K. Rowling le vendite schizzarono alle stelle e i successivi 4 romanzi hanno ripetuto il successo, pur tardivo, del primo. L’autrice diventata famosa per Harry Potter ha raccontato di aver vissuto come una liberazione la possibilità di scrivere senza tutti i riflettori puntati addosso. Qualche mese dopo, languendo le vendite, ha deciso che quei riflettori tutto sommato servivano.

Ma se Rowling ha potuto scegliere di usare un nome maschile e poi tornare al suo secondo logiche di libertà espressiva (e di mercato), non così è stato per molte altre scrittrici del passato che allo pseudonimo sono state costrette per poter sperare di arrivare in libreria. È per restituire loro nome e identità femminile che il Women’s Prize for Fiction ha deciso di celebrare il proprio 25° anniversario pubblicando una speciale collana dal titolo Reclaim Her Name.