Il contrasto tra la reazione delle forze dell’ordine alla presa d’assalto del Campidoglio e alla repressione delle proteste pacifiche di quest’estate è un fatto. L’altro è che il congresso ha ufficialmente proclamato Joe Biden presidente degli Stati Uniti d’America
Mentre scorrevano le immagini della presa del Campidoglio da parte dei fanatici trumpisti, molti dei quali armati e moltissimi dei quali suprematisti bianchi, Massimo Giannini, direttore de La Stampa, ospite del talk di Barbara Palombelli parlava di “scene da colpo di Stato sudamericano, da golpe venezuelano”. E sì, la più grande democrazia occidentale sembrava davvero essersi trasformata in tutt’altro, in una puntata di Black Mirror, per esempio, o, come osservava giustamente Giannini, in un paese dove le destre estreme riescono a sospendere la seduta del Congresso atta a certificare la vittoria di un Presidente eletto, grazie, anche, ad una certa connivenza delle forze dell’ordine. No, non siamo noi che le spariamo grosse: dal The Guardian al Wall Street Journal, sono tantissime le testate di tutto il mondo che stanno analizzando con non poca preoccupazione la “morbidezza” con cui la polizia di Washington ha gestito una folla che da subito s’è mostrata aggressiva, facinorosa, intenzionata ad andare fino in fondo, ed oltre, mentre giungono condanne all’accaduto da politici di ogni schieramento, Barack Obama in testa. Il paragone più efficace per dimostrare il doppio standard con cui le forze dell’ordine hanno agito, è quello con la manifestazione che s’è svolta, sempre davanti a Capitol Hill, il 2 giugno, in sostegno del movimento Black Lives Matter. Il contrasto tra la reazione delle forze dell’ordine alla presa d’assalto del Campidoglio e la repressione delle proteste pacifiche quest’estate non è solo netta, è sconcertante. La folla dei manifestanti anti razzisti era a un isolato di distanza dalla Casa Bianca e non ha tentato in alcun modo di violare la sua sicurezza: era una folla per lo più nera, ed è stata “contenuta” e respinta da un comparto dalla polizia di Washington, dalla polizia del Parco degli Stati Uniti, da oltre 5.000 truppe della guardia nazionale e da alcune agenzie federali. Un elicottero dell’esercito è volato basso sopra le teste dei manifestanti. Gas lacrimogeni, manganelli e cavalli sono stati usati per liberare un blocco in modo che Donald Trump potesse scattare una foto (per altro senza neppure il consenso del pastore) davanti ad una chiesa. Un comandante della guardia nazionale ha successivamente ammesso, alla buon’ora, che sì, c’era stato “un uso eccessivo della forza”. Da eccessivo a praticamente inesistente, il 6 gennaio 2021 la folla che ha preso d’assalto la sede della democrazia americana ha avuto, e ci sono dei video su cui occorrerà che vengano fatti chiarimenti il più possibile tempestivi, le transenne aperte dalle stesse forze dell’ordine, che hanno lasciato via libera ai rivoltosi.